#Design
Packaging ecosostenibile: sempre più aziende investono nello sviluppo di imballaggi eco, ma è amore per l’ambiente o una mera scelta di marketing?
Beh, se è vero che vestire i propri prodotti con un packaging green dovrebbe essere una scelta motivata dalla responsabilità ambientale, è innegabile anche il miglioramento della brand reputation aziendale.
Sappiamo bene l’importanza che riveste il packaging in fase di acquisto: non è solo una confezione, ma funge da biglietto da visita, del prodotto e dell’azienda (e sì, è ancora un potente driver quando si tratta di scegliere il prodotto che vogliamo portarci a casa). Ma se le aziende studiano attentamente il design degli imballaggi (materiali, colori, elementi grafici) per spiccare sugli scaffali, al giorno d’oggi non basta avere una confezione carina e in linea con l’immagine del brand: la sostenibilità diventa un elemento sempre più imprescindibile nel packaging design. Ecco perché.
Tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) previsti dall’Agenda ONU 2030 c’è proprio quello di ridurre i rifiuti da imballaggi. E se ti sembra una data lontana, beh, entro il 2025 il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato e le aziende produttrici di packaging stanno (giustamente) lavorando in questa direzione.
Ebbene sì, i consumatori attenti alla sostenibilità sono in crescita costante: sono sempre di più le persone che modificano le proprie abitudini quotidiane nonché quelle di consumo, prestando un’attenzione sempre maggiore ai processi produttivi che stanno dietro ciò che si acquista (specialmente in ambito alimentare) e alle politiche aziendali in tema di sostenibilità. Per questo motivo un’azienda che abbraccia il packaging eco-friendly ha un vantaggio competitivo nel costruire una relazione di fiducia con una clientela sempre più orientata alle pratiche sostenibili.
Quando parliamo di packaging ecosostenibile è facilmente intuibile che si tratta di un imballaggio a basso impatto ambientale. Ma nello specifico, quali sono gli elementi che classificano un packaging come ecologico?
A scanso di equivoci, parliamo di ecosostenibilità quando:
Fibra di frutta e verdura, residui della produzione di cereali, gusci di frutta secca si stanno prendono la loro rivincita: da scarti alimentari a materia prima per dare vita ai packaging sostenibili più innovativi sul panorama attuale, e anche più interessanti a livello di design: basti pensare per esempio alla meravigliosa Crush di Favini, una collezione di carte prodotte a partire dai residui di agrumi, noce di cocco, cacao, uva, ciliegie, lavanda, mais, olive, caffè, kiwi, nocciole e mandorle salvate dalla discarica.
Crush di Favini è proprio la carta che abbiamo utilizzato per rinnovare il packaging di Pasticceria Marisa, un punto di riferimento nel panorama della pasticceria nazionale grazie a una medaglia di bronzo alla Coppa del Mondo di Pasticceria di Lione e ai prestigiosi riconoscimenti del Gambero Rosso.
Per Pasticceria Marisa abbiamo realizzato un nuovo packaging sostenibile che, oltre al materiale utilizzato (Crush Cacao, una carta prodotta con EKOenergia e senza OGM, che salva dalla discarica i residui derivanti dalla buccia della fava di cacao), è ecologico anche nel design, studiato per ridurre del 30% gli scarti degli imballaggi. Se ti è venuta un po’ di curiosità guarda il caso studio dedicato al nostro pluripremiato packaging sostenibile.
Beh, tra agenda ONU, emergenza ambientale e consumatori sempre più attenti alla sostenibilità iniziare a pensare a un packaging eco friendly è una scelta oseremmo dire… obbligata: per il futuro del pianeta ma anche per rispondere alle aspettative dei clienti e migliorare la percezione del brand. Se non sai da dove iniziare, parliamone qui!